02 Apr EMDR E CURA DELLE TOSSICODIPENDENZE
L’EMDR (Eye Movement Desensitation and Reprocessing) è una proceduta innovativa nel trattamento delle dipendenze, in particolare nell’uso compulsivo di sostanze (droga, alcol, psicofarmaci, ecc.). Mette in risalto il ruolo dei traumi infantili nello sviluppo e nella strutturazione di una personalità dipendente. Agisce attraverso il trattamento dei ricordi traumatici, della storia della dipendenza, degli attivatori della compulsione all’ abuso. Nel contempo stimola nella persona un cambiamento interno che, riattivando il meccanismo innato di elaborazione adattiva dell’informazione (AIP Adaptive Information Processing), porta al superamento del comportamento di abuso.
Lavorando con le esperienze traumatiche dei pazienti, riscontriamo come gli avvenimenti più dolorosi del passato continuino a tormentare i pazienti anche a distanza di decenni con sintomi post traumatici (DPTS Disturbo Post Traumatico da Stress), condizionandone la salute mentale. L’evidenza clinica conferma che molti pazienti adulti con disturbo da uso di sostanze soffrono di ferite e cicatrici emotive collegate ad eventi traumatici o avversi della loro infanzia o adolescenza (ACE, Adverse Childhood Experiences) .
In particolare, all’interno del contesto familiare prima dei 18 anni, si evidenziano: l’abuso fisico e psicologico ricorrente, l’abuso sessuale, la violenza assistita. La presenza di un membro della famiglia dipendente da alcol o da sostanze; incriminato per un reato; gravemente depresso o suicidario, con disturbi mentali conclamati. L’assenza di uno o di entrambi i genitori, la trascuratezza fisica e la trascuratezza emotiva.
Le ricerche internazionali confermano l’evidenza clinica, dimostrando che il 44% delle psicopatologie in età evolutiva ed il 30% negli adulti sono collegate ad esperienze infantili sfavorevoli (Archives of Psychiatry, 2010). Soprattutto in età evolutiva (infanzia e adolescenza), possono avere un effetto negativo sulla capacità di regolazione emotiva e sullo sviluppo di abilità funzionali alla crescita.
Se gli approcci tradizionale nel trattamento delle tossicodipendenze mettevano l’accento sulle conseguenze nefaste dei comportanti di abuso, l’EMDR parte da un ottica opposta. Si chiede:
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quale disturbo viene alleviato dal comportamento di dipendenza?
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quali attivatori (trigger) hanno innescato all’origine il bisogno della sostanza?
Il comportamento di dipendenza può avere inizio come soluzione di un problema, ma col passare del tempo diventa esso stesso il problema. Problema che si ingigantisce con nuovi traumi connessi all’abuso e che comportano un aumento esponenziale dell’uso della o delle sostanze, strutturando così una spirale negativa. Le vite di molti “sopravvissuti” al trauma ruotano intorno al trattenere e neutralizzare esperienze sensoriali indesiderate, cercando di offuscare il proprio mondo interno con alcol o droghe. Le sostanze, tuttavia, non curano il trauma, possono solo alleggerirne momentaneamente il peso ma al prezzo di bloccare i sistemi chimici che regolano la motivazione, il dolore ed il piacere.
La metodologia EMDR fornisce alla persona traumatizzata nuovi modelli di azione, che le permettono di tollerare le sensazioni negative e di contenere o superare le emozioni disturbanti, eliminando il bisogno di ricorrere alla sostanza.
Come funziona l’EMDR?
Esiste un protocollo specifico per la cura delle tossicodipendenze, che prevede i seguenti
obiettivi principali sono:
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la gestione del craving (crisi di astinenza)
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la crescita dell’autostima,
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riduzione delle emozioni disfunzionali (ansia, rabbia, senso di colpa e di vergogna).
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misura e desensibilizzazione del livello di compulsione verso la sostanza (level of urge).
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la risoluzione della spirale trauma – dipendenza (Trauma – ansia, bassa autostima, sensazione di non avere il controllo ricerca sollievo nella sostanza bisogno di tornare alla sostanza per gestire sintomi e craving sviluppo disturbo dipendenza dipendenza provoca altri traumi ansia….)
La prospettiva EMDR spiega come la dipendenza e i sintomi di craving vengano mantenuti tramite associazioni mnestiche e immagini mentali non adattive.
Basandosi sulla premessa che il comportamento addittivo è una soluzione per sfuggire da ricordi dolorosi, prevede la rielaborazione delle memorie traumatiche, dei fattori scatenanti l’abuso (trigger), delle esperienze negative e traumatiche connesse all’abuso stesso.
Poiché l’EMDR agisce sia sugli aspetti psicologici che su quelli neurobiologici, i pazienti sviluppano la capacità di autoregolazione delle emozioni, realizzano i nessi causali della propria storia, acquisiscono empatia verso le proprie parti fragili migliorando le relazioni interpersonali . Inoltre la rielaborazione delle esperienze traumatiche e della storia della dipendenza, non solo riduce il rischio di ricadute, ma diventa anche un fattore protettivo per eventi avversi che possono presentarsi nella vita futura.
La metodologia EMDR si integra facilmente con altre misure di trattamento delle dipendenze.
Se continui a rimanere imbrigliato nella spirale della droga
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