Stress psicologico da covid | Dott.ssa Loredana Tromboni Psicologa
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STRESS PSICOLOGICO DA COVID 19: COME AFFRONTARLO

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STRESS PSICOLOGICO DA COVID 19: COME AFFRONTARLO

Stress da Covid

Stress psicologico da covid: l’emergenza determinata dalla pandemia di SARS-Cov19, nella sua eccezionale complessità, sta creando situazioni di forte stress e distress conseguente alla rottura del nostro equilibrio affettivo, relazionale e sociale.

Da settimane ormai sentiamo utilizzare dai mass media termini come guerra, eroe, trincea, campo di battaglia, coprifuoco. Queste parole certamente non vanno prese alla lettera ma ci dicono che stiamo combattendo contro un nemico sconosciuto e invisibile, mutevole ed estremamente aggressivo.

La minaccia e le reazioni del corpo

Da questo deriva il senso di minaccia (pervasiva sia nello spazio che nel tempo) che incombe su di noi, con la quale dobbiamo fare i conti se non vogliamo esserne travolti.

La minaccia, comunemente intesa, è qualcosa che accade all’esterno, al di fuori di noi; un evento, quindi, su cui non possiamo esercitare controllo. La risposta, per contro, è quanto accade dentro di noi in termini di reazioni fisiche (nel nostro corpo), emozionali e psicologiche.

Essere umano: organismo complesso

Dal momento che l’essere umano è un organismo particolarmente complesso, tutte queste reazioni sono sempre sovrapposte e compenetrate tra loro: si influenzano reciprocamente e si estendono a cascata coinvolgendo aspetti relazionali, sociali, culturali, etici.

Da qui deriva la straordinaria complessità della risposta alla minaccia che siamo capaci di mettere in campo. Questo grande “ventaglio” comprende anche la risposta di negazione del problema che persiste nonostante l’espansione mondiale della pandemia e l’aumento esponenziale delle vittime.

Quotidiana routine e covid

In contesti di normalità, di quotidiana routine, la nostra percezione della realtà è stabile: di solito vengono confermate le aspettative che abbiamo sui comportamenti, nostri e degli altri.

Questo si traduce in un senso di padronanza, di possibilità di controllo sulla realtà. Ci aspettiamo, quindi, che, in generale, le cose “vadano come ci aspettiamo”. 

Condizioni eccezionali e straordinarie, come la pandemia SARS-Cov2, disarticolano e alterano completamente questa linearità dell’esperienza, la presunzione dell’aspettativa attesa, il suo stile costitutivo: conseguentemente disarticolano il mondo reale per come lo viviamo.

La minaccia Covid e lo stress

Da mesi siamo di fronte ad una minaccia che altera completamente la nostra percezione del mondo e che impone la prescrizione di stili di esperienza innaturali, non consolidati, del tutto nuovi e pertanto non prevedibili.

La risposta che mettiamo in atto è del tutto personale e peculiare. Rappresenta il nostro tentativo di adattamento integrativo ad un mondo trasformato e sconosciuto, un tentativo finalizzato a recuperare il senso di padronanza sul reale.

In questo senso, ognuno di noi risponde alla minaccia trasformativa in corso utilizzando gli strumenti che gli sono propri che derivano dal proprio modo di fare esperienza.

Ogni persona risponde in modo differente alla minaccia

Nel tentativo di ripristinare il senso di mastery e la prevedibilità del mondo, ognuno di noi cerca di “neutralizzare” lo stimolo nuovo e sconosciuto e prova a integrarlo nel proprio mondo di esperienze: ogni individuo lo farà in modo del tutto personale, individuale, idiosincrasico.

Eventi ad alto livello di stress

Tutti noi, di fronte ad un evento fortemente stressante, manifestiamo una reazione psicofisica più o meno intensa e di durata variabile ma essere coinvolti in un evento estremo non significa automaticamente avere la certezza che tale sindrome si avveri, cioè che si inneschi il meccanismo patogenetico detto traumatizzazione.

Trattandosi di eventi ad alto livello di stress sono “potenzialmente” traumatizzanti.  È assolutamente fisiologico e normale che tali eventi causino risposte psicofisiche piuttosto intense e particolari, che fisiologicamente richiedono un certo lasso di tempo per diminuire, calmarsi ed estinguersi.

Pandemia Covid e stress

Dobbiamo constatare, purtroppo, che la situazione è complessa. La pandemia di SARS-Cov2 è tutt’altro che puntiforme e singola. Ce ne stiamo accorgendo anche attraverso le sue conseguenze, che riguardano la salute, le relazionali sociali, la situazione economica di miliardi di esseri umani in tutto il pianeta.

Dopo tutto questo tempo (mesi) di reazione al virus siamo ancora ben lontani dal poter ipotizzare e considerare una completa smobilitazione dall’emergenza: nell’emergenza siamo ancora immersi. Di conseguenza, siamo ancora ben lontani dal poterci pensare di nuovo al sicuro e protetti.

stress psicologico da covid

Alti livelli di stress psicologico causa covid

Il livello di stress a cui siamo stati acutamente esposti non sta calando, anche se lo desidereremmo: in parte rimane immutato, in parte si sta trasformando, in quanto iniziamo a dover affrontare scenari diversi, legati non solo a una protezione e cura dell’aspetto più acuto dell’infezione (fase 1), ma anche alla necessità di ripristinare un livello più usuale di vita socio-lavorativa, mentre in virus è ancora in circolo (fase 2).

Problemi di adattamento

Parliamo in questo non di problemi traumatici (nei quali la resilienza viene sopraffatta e il funzionamento dell’individuo in qualche modo si “spezza”), ma di problemi di adattamento nei quali la resilienza è “affaticata”, ma non soverchiata, e il funzionamento dell’individuo (o dei gruppi familiari, sociali, lavorativi) muta, si “deforma”, ma non si spezza.

Dobbiamo costruirci delle difese per sopravvivere nel costante pericolo del contagio e delle sue conseguenze. Ci troviamo quindi nella necessità di trovare un equilibrio fra i continui stimoli che tendono a soverchiare le nostre capacità di resilienza e la necessità di andare avanti nella quotidianità.

Disturbo di adattamento

Certamente, come dice il proverbio “ci si abitua a tutto”. Molto spesso è vero ma a questo abituarsi c’è sempre un costo, a volte il costo risulta troppo alto e faticoso. In tal caso è utile poter dire che lo sforzo di abituarsi si trasforma in una situazione che richiede cura specifica, che convenzionalmente chiamiamo disturbo d’adattamento.

Ad esso si sono sommate molte altre situazioni di stravolgimento della vita ordinaria nella vita di ogni operatore, sia a livello professionale che personale e familiare (citiamo solo ad esempio quante preoccupazioni di infezione, mai prima vissute, sono nate riguardo al tornare ogni giorno a casa dall’ospedale e incontrare il partner, i propri bambini o familiari anziani).

Operatori Sanitari e il costo emotivo che stanno pagando

Per tutti gli operatori sanitari risulta ovvio che è e sarà alto il costo fisico ed emotivo di occuparci dei bisogni di sicurezza e protezione dei nostri pazienti nel momento in cui ci troviamo nel paradosso che, per poter concretizzare questa nostra mission professionale, stiamo mettendo in discussione i nostri personali bisogni di sicurezza e protezione.

Il rischio, se non valutiamo la nostra fatica di adattamento, sarà, nella migliore delle ipotesi affrontare il lavoro tornato “abbastanza normale” senza l’energia sufficiente, quindi sentendoci costantemente “col fiato corto”.

Un possibile segnale di fatica di adattamento è la nascita di una sorta di fatalismo cinico: pensare “tanto tutti moriamo prima o poi, è soltanto arrivata la sua ora”.

Il cinismo costituisce uno dei primi segnali di difficoltà di adattamento a condizioni di stress estremo in ambito lavorativo  Perdere di vista la deontologia ed il senso etico durante un lavoro, perdere di vista il proprio ruolo, significa perdere la propria identità professionale, e di conseguenza lesionare anche parte del senso di identità personale.

Contatta la dott.ssa Tromboni per per il problema di stress psicologico da covid

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Coloro che desiderano un aiuto psicologico per affrontare e superare lo stress conseguente all’emergenza Covid possono contattare la dott.ssa Loredana Tromboni psicologa, psicoterapeuta, psicoanalista a Monza e Desio.